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I mass media ci influenzano, ma noi ne siamo consapevoli?
Rispondere in questo caso non è semplice.
La risposta più appropriata è che in parte siamo consapevoli dell’influenza che esercitano su di noi i mass media ed in parte no e riteniamo che a subirne l’influsso siano gli altri piuttosto che noi personalmente.
Vediamo perché.
Per spiegare questo è utile citare la teoria elaborata da Davidson (1983) secondo cui le persone sottostimano l’effetto che i mass media hanno su di loro ed al contempo sovrastimano quello che hanno sugli altri.
Tale fenomeno prende il nome di: “effetto terza persona”.
Ciò sembra sia dipeso dal bisogno di percepire le proprie azioni come libere da qualsiasi forma di controllo al fine di accrescere il proprio livello di autostima.
Questo induce le persone ad attuare un confronto tra se stessi e gli altri sulla base dell’influenzabilità; così la propria capacità di resistere all’influenza mass mediatica sarà posta in risalto dalla difficoltà degli altri a farlo.
Ciò determina l’attivazione di un meccanismo di confronto sociale per cui la propria riuscita verrà enfatizzata dall’insuccesso altrui; in questo caso sarà enfatizzata la capacità di percepire se stessi come liberi dai condizionamenti esercitati dai mezzi di comunicazione di massa. Studi svolti in quest’ambito (Duck, Hogg e Terry, 1995) hanno evidenziato che l’effetto terza persona risulta essere enfatizzato quando:
1. la fonte che veicola le informazioni viene percepita come poco attendibile o tendenziosa;
2. l’informazione è avvertita come dannosa o socialmente indesiderabile;
3. le persone su cui i media hanno influenza vengono percepiti come una categoria estremamente ampia e socialmente distante.
Uno studio svolto da Duck, Hogg e Terry ha indagato sulla percezione dell’influenza dei mass media nel corso delle elezioni politiche tenutesi in Australia nel 1993.
Sono stati creati due gruppi composti da soggetti che avevano espresso la loro preferenza di voto per i due maggiori partiti contrapposti che si erano presentati alle elezioni.
Ai soggetti era stato chiesto di indicare quale secondo loro poteva essere l’influenza esercitata da diverse tipologie di trasmissioni televisive mandate in onda durante il periodo elettorale.
Sulla base dei risultati ottenuti è emerso che le persone percepiscono la loro espressione di voto come mediamente meno influenzata dai mass media rispetto a quella delle altre persone.
Interessante notare che il grado di differenziazione varia in base alle prerogative che presenta il gruppo con cui viene effettuato il paragone ed al grado di identificazione della persona con il partito di appartenenza.
Infatti ad una maggiore identificazione corrisponde un aumento della tendenza a ritenere i membri del proprio schieramento politico come influenzati in modo minore dai media rispetto agli appartenenti al partito avversario.
Questo si rivela molto interessante soprattutto alla luce della teoria elaborata da Tajfel e Turner (1986) secondo cui gli individui in determinate situazioni tendono a percepire se stessi come membri appartenenti a dei gruppi piuttosto che come degli individui singoli.
In queste situazioni le persone hanno la tendenza a fare dei confronti intergruppo che favoriscono il proprio gruppo di appartenenza.
Inoltre nei soggetti in cui l’identità di partito venga percepita come forte la comparsa dell’effetto terza persona è condizionata dall’appartenenza di gruppo e la gerarchia dell’influenza percepita vede in ordine crescente: se stessi, i componenti del proprio gruppo, quelli del gruppo avversario e gli elettori in genere.
Siamo consapevoli dell'influenza esercitata su di noi dai mass media?
E questa influisce sulle nostre scelte elettorali?
Bibliografia:
Catellani P., (1997), Psicologia politica, Il Mulino, Bologna.
Davidson W.P., (1983), The third-person effect in communication, in “Public Opinion Quarterly”, 47, pp. 1-15.
Duck J.M., Hogg M.A., Terry D.J., (1995), Me, us and them: Political identification and the third-person effect in the 1993 Australian federal election, in “European Journal of Social Psychology”, 25, pp. 195-215.
Tajfel H., Turner J.C., (1986), The social theory of intergroup behavior, in Worchel S. e W.G. Austin (a cura di), Psychology of intergroup relations, Brooks Cole, Monterey, CA.
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Molti spunti di riflessione..
Credo che l'uomo, in quanto animale "naturalmente politico" sia profondamente influenzabile.
Chi di noi non mette almeno in parte in discussione le proprie convinzioni se ascolta il parere di una persona che ritiene "autorevole"?
E quando è un mezzo "autorevole" (come tale percepito, almeno) come un media, in particolare la tv, il gioco è fatto..
Bel blog, complimenti
Un sorriso influenzabile..ma non troppo !
Mister X di Comicomix
Ciao Comicomix,
ti ringrazio per il commento. :)
Concordo; l'uomo è un animale politico e come tale, se utilizzate le strategie opportune, estremamente influenzabile.
Ti ringrazio per il complimento, è estremamente gradito; l'impegno per creare qualcosa di utile e che al contempo possa essere interessante è tanto, spero che possa nascere un bel progetto. :)
Buona giornata e grazie ancora :)