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Il concetto di bellezza ha subito nel corso degli ultimi decenni un rapido cambiamento che ha progressivamente portato ad utilizzare il termine “bellezza” come sinonimo di “magrezza”.
L’essere magri e piacevoli fisicamente rappresenta infatti un modello vincente e socialmente desiderabile, a maggior ragione per un pubblico più facilmente influenzabile come quello adolescenziale.
Ciò si ripercuote, in modo più o meno evidente, sulla formazione dell’immagine corporea, sulla percezione del physical self-concept e sul rapporto con l’alimentazione ed il cibo favorendo in questo modo la comparsa di disturbi dell’alimentazione.
Della relazione tra adolescenti ed insorgenza dei disturbi alimentari si è occupato uno studio condotto nel 2008 dalla dottoressa Field e colleghi denominato: “Growing Up Today”.
La ricerca ha analizzato la relazione che intercorre tra diversi fattori di rischio e lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione in età adolescenziale.
Aspetto peculiare dello studio è stato inoltre la grande importanza attribuita anche all’influenza dei mass media nelle modifiche a carico della condotta alimentare e nella comparsa dei disturbi dell'alimentazione.
I fattori di rischio presi in esame sono stati diversi tra cui:
• il tentativo di imitare i modelli offerti dai mass media;
• commenti negativi inerenti al peso da parte del gruppo dei pari;
• commenti negativi inerenti al peso da parte del padre;
• frequenti tentativi di seguire una dieta;
• avere una madre che ha sofferto di disturbi dell’alimentazione.
La ricerca ha focalizzato l’attenzione in modo particolare sul binge eating e sul purging; il primo consiste nell’abbuffarsi di cibo in modo incontrollato per brevi lassi di tempo ed il secondo nel causare il vomito autoindotto o nell’assumere lassativi con il fine di controllare e limitare l’assorbimento del cibo.
Lo studio è stato svolto sulla base dei dati raccolti tra il 1996 ed il 2003 ed ha coinvolto oltre 12500 adolescenti e preadolescenti che nel momento in cui hanno preso parte alla sperimentazione avevano un’età compresa tra i 9 e i 15 anni.
Ai soggetti coinvolti nella ricerca è stato somministrato un questionario finalizzato ad analizzare alcuni aspetti correlati allo stile di vita condotto ed alle abitudini, in modo particolare alle abitudini alimentari.
Il dato interessante è che nella sperimentazione sono stati inclusi quasi in egual misura sia ragazze che ragazzi.
Questo costituisce un aspetto particolarmente significativo ed è indice del fatto che i disturbi dell’alimentazione non sono più una prerogativa prevalentemente femminile ma sono in costante e rapido aumento anche per quanto concerne il genere maschile.
I dati raccolti nei 7 anni successivi allo studio indicano che ben il 10,3 % delle ragazze ed il 3% dei ragazzi inclusi nella ricerca hanno cominciato a soffrire di binge eating o di purging almeno una volta alla settimana.
Analizzando i risultati in modo più approfondito emergono delle sensibili differenze legate al genere; infatti mentre le ragazze hanno sviluppato con maggiore frequenza il purging per i ragazzi si è registrata una maggiore insorgenza di episodi di binge eating.
Nello specifico la percentuale di ragazze che nel follow up soffrono di purging è del 5,3 e si abbassa al 4,3 per quanto concerne il binge eating.
Al contrario i ragazzi hanno sviluppato, anche se con percentuali nettamente inferiori rispetto alle ragazze, in misura maggiore il binge eating, con una percentuale del 2,1, mentre il vomito autoindotto e/o l’uso di lassativi si è fermato allo 0,8 %.
Infine per quanto concerne i dati correlati all’insorgenza dei due disordini alimentari analizzati nella sperimentazione solo una piccola percentuale di ragazzi e ragazze li ha sviluppati entrambi.
La ricerca ha evidenziato dei risultati estremamente interessanti riguardo alla relazione che intercorre tra l’insorgenza di binge eating e purging ed i fattori di rischio analizzati.
È emerso infatti che alcuni dei fattori di rischio presi in esame influiscono in modo significativo sulla comparsa dei disturbi dell’alimentazione e che la loro incidenza varia sulla base dell’età e del genere.
Uno dei fattori di rischio che incrementa maggiormente l’insorgenza di disturbi alimentari è genere specifico in quanto interessa solo le ragazze ed è l’avere una madre che ha o ha sofferto di disturbi dell’alimentazione.
Lo studio indica infatti che le adolescenti sotto i 14 anni che hanno una madre che è stata affetta da disturbi dell’alimentazione hanno quasi il triplo di probabilità in più rispetto alle loro coetanee di sviluppare condotte da eliminazione del cibo quale il purging.
Tale fattore di rischio invece non è predittivo e non incrementa l’insorgenza di binge eating o purging per le ragazze che hanno più di 14 anni.
Altri due fattori di rischio che presentano un’elevata correlazione con l’insorgenza del binge eating sono il cercare di imitare i modelli offerti dai mass media ed i frequenti tentativi di seguire una dieta.
Anche questi due fattori di rischio hanno la peculiarità di interessare unicamente le ragazze ma, a differenza del primo fattore di rischio analizzato, colpiscono in egual misura indipendentemente dall'età.
I ragazzi, contrariamente a quanto si è evidenziato per le adolescenti, sembrano essere meno soggetti a sviluppare disturbi dell’alimentazione e ad essere influenzati da fattori esterni riguardo al loro aspetto ed al peso, ma ciò non significa che non ne siano coinvolti.
Ad influire infatti sulla comparsa di disturbi alimentari nel caso dei ragazzi sono i commenti negativi riguardo al peso da parte del padre.
Tale fattore di rischio determina un incremento nella comparsa del binge eating disorder con la frequenza di almeno un episodio alla settimana.
I risultati di questo studio indicano che i disturbi dell’alimentazione riguardano ancora in modo preponderante il genere femminile ma al contempo suggeriscono che il fenomeno sta velocemente aumentando anche per quanto concerne il genere maschile.
Altro aspetto che emerge con chiarezza è che le pressioni sociali hanno un ruolo estremamente importante ed influiscono in modo rilevante sulla percezione del sé fisico e dell’immagine corporea per gli adolescenti di entrambi i generi, sebbene questa tendenza sia molto più spiccata per le ragazze che per i ragazzi.
Siete d’accordo con i risultati evidenziati da questa ricerca?
Quali ritenete siano la cause che incidono maggiormente sull’insorgenza dei disturbi alimentari?
Bibliografia:
Field A. E., Javaras K. M., Aneja P., Kitos N., Camargo C. A., Taylor C.B., Laird N. M., (2008), Family, Peer, and Media Predictors of Becoming Eating Disordered, Arch Pediatr Adolescent Med, 162 (6), pp. 574-579.
Per la foto si ringrazia: avlxyz.
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