Psicologia criminale: Il Bum Fighting e l'aggressività nei nuovi media

.
bum fighting, influenza dei mass media, mass media

Il bum fighting è un fenomeno che nasce negli Stati Uniti attorno alla fine degli anni ’90 e consiste nell’organizzazione di scontri cruenti.
Tali incontri si svolgono solitamente secondo due modalità distinte:
1. violenti match di boxing, combattimenti, aggressioni fisiche o colluttazioni;
2. partecipazione di soggetti coinvolti, dietro compenso, in atti di autolesionismo.

In genere le persone che si occupano dell’organizzazione di quest’attività illegale sono giovani, in larga misura minorenni, e non provengono da un contesto socio-economico svantaggiato.
Al contrario le persone che vengono reclutate per partecipare a questi confronti sono persone che vivono in condizioni di estremo disagio e povertà, come senzatetto, alcolizzati o drogati.

Altra prerogativa che contraddistingue il bum fighting è il ruolo preminente dei nuovi media nella diffusione del fenomeno; gli incontri vengono infatti filmati ed in seguito distribuiti in rete o in modo gratuito o, come più frequentemente accade, messi in commercio in siti specializzati.
In un contesto come questo il medium utilizzato costituisce uno strumento nodale; la possibilità di veicolare in modo rapido un numero elevatissimo di video e la semplicità con cui si può entrare in possesso di tali contenuti ci forniscono un indicatore importante riguardo all’espansione ed all’entità che può assumere il fenomeno.
Questo inoltre evidenzia che benché questa tipologia di scontri abbiano avuto origine in aree geografiche lontane dalla nostra tramite un mezzo di comunicazione di massa come Internet possono essere fruibili con facilità in realtà in cui questo fenomeno non si è ancora sviluppato.

Cosa ne pensate?
E’ opportuno che questi filmati vengano messi in rete e commercializzati? Ed inoltre che siano così facilmente fruibili?
Quali potrebbero essere le loro ripercussioni?


Bibliografia:
Zara G., (2006), La psicologia criminale minorile, Roma, Carocci editore S.p.A.

Per la foto si ringrazia: neurmadic aesthetic

Inserisci il tuo indirizzo e-mail e rimani aggiornata/o:

Servizio di newsletter offerto da FeedBurner

2 commenti:

  • Simonetta Pancotti

    Secondo me il fenomeno è molto più grave di quanto già non lo sia, così come viene descritto, nel post.
    Sempre secondo me, questa violenza e questo approfittare della indigenza delle persone non è l'unico motivo per cui esista una diffusione così rapida e spettacolare del fenomeno.
    secondo me questo fenomeno si ritrova anche nel contesto di scontri virtuali, autolesionisti ed ugualmente drammatici, in quanto un individuo può esserne vittima senza aver aderito, nello specifico ad un combattimento autolesionista, ma ne resta solo coinvolto suo malgrado, da coloro che invece vogliono metterlo nella condizione di subire violenza e di non potersi difendere..in pratica qui si parla di indigenza non solo economica, ma anche di potere. Di mancanza di libertà umana riconosciuta..ecc..
    immaginiamo che ci siano dei bruti che abbiano paura, che siano per niente aitanti fisicamente, ma che vogliono però VINCERE un combattimento con persone ritenute un bersaglio, facile, se attaccate in questo modo, cioè con sistemi tecnologici virtuali e non visibili, ma molto dannosi, che possono spingere la vittima per l'appunto all'autolesionismo ..fino a conseguenze estreme..Coloro che riescono a farla"cadere" vincono e prendono il premio stabilito dalle scommesse.
    "clandestine"
    Forse il mio discorso è un po' più ampio e ben poco dimensionabile nell'ambito del post promosso come discussione..
    comunque ci tengo a testimoniare forme di violenza che hanno come spunto delle circostanze "riconoscibili nel quotidiano" e si nascondono dietro queste per sferrare i loro subdoli e disumani attacchi contro individui inermi

  • Psicologica-Mente Blog

    Ti ringrazio per le osservazioni in merito all’articolo.
    Le motivazioni che determinano tali comportamenti violenti e spingono ad organizzare questi incontri sono diverse e possono essere tra le più varie, come ad esempio il gusto del rischio o del pericolo, il senso di frustrazione o ancora il bisogno di accrescere l’autostima, e non è possibile generalizzare in quanto ogni situazione è a sé stante.
    Quello che si può dire con sicurezza è che questi incontri sono correlati ad una situazione di forte disagio.
    Uno degli aspetti che potenzia gli effetti negativi di questo fenomeno è il fatto che i video degli scontri vengono commercializzati e che c’è un pubblico interessato a vederli.
    Questo è indubbiamente uno degli usi peggiori che si possono fare di Internet e ciò fa riflettere sull'uso che si fa delle rete e sul suo potere nella diffusione dei contenuti e di conseguenza dei valori e dei messaggi.

Articoli correlati:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...