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I mass media costituiscono un importante strumento educativo e di intrattenimento per bambini ed adolescenti ed influscono in modo più o meno diretto su diversi processi cognitivi tra cui quello attentivo, mnemonico e di apprendimento.
Verso i media, in particolare quelli elettronici, vi è un atteggiamento ambivalente e sono sovente al centro di discussioni riguardo agli effetti della loro fruizione; soprattutto la televisione, che rappresenta allo stato attuale il medium maggiormente utilizzato, ed i videogames.
Tra i principali falsi miti in merito ai mass media ed al loro ruolo nello sviluppo cognitivo di bambini ed adolescenti vi sono soprattutto quelli relativi alla loro influenza sul rendimento scolastico, al loro valore educativo ed all’appropriatezza di un determinato medium e dei contenuti presentati per una specifica fascia d’età.
Vediamo brevemente quelli maggiormente conosciuti:
1) Guardare la televisione influisce negativamente sul rendimento scolastico
È convinzione abbastanza diffusa che la televisione abbia un effetto negativo sul rendimento scolastico di bambini ed adolescenti.
Una ricerca condotta dal dottor Raziel ha analizzato la relazione che intercorre tra il tempo di fruizione del medium televisivo ed il rendimento scolastico.
Tale studio ha evidenziato che il tempo trascorso a guardare la televisione influisce effettivamente sui risultati scolastici.
Il ricercatore ha infatti individuato la presenza di una soglia di fruizione ottimale della televisione che decresce progressivamente con l’aumentare dell’età degli studenti; ad esempio a 9 anni il tempo di fruizione ottimale giornaliera è di 2 ore, decresce ad un’ora e mezza per gli adolescenti di 13 anni e scende a mezz’ora per i ragazzi di 17 anni.
Nel caso in cui i ragazzi guardino la televisione per un lasso di tempo superiore o inferiore alla soglia di fruizione ottimale si registrerà un peggioramento del rendimento scolastico, nel caso invece l’utilizzo sia conforme al tempo ideale produrrà degli effetti positivi sui risultati scolastici.
Ciò può essere determinato dal fatto che i contenuti dei programmi televisivi per l’infanzia sono sovente realizzati in modo da coniugare finalità educative e di intrattenimento.
La visione di programmi educativi favorisce così lo sviluppo cognitivo e ciò influisce positivamente anche sui risultati scolastici.
Al contrario i programmi educativi per gli adolescenti sono presenti in misura estremamente ridotta, se non addirittura assenti, nei palinsesti televisivi e questo non contribuisce a migliorare il rendimento scolastico.
Inoltre i ragazzi, a differenza dei bambini, devono dedicare molto più tempo allo studio e trascorrere troppe ore di fronte alla televisione li distoglie dallo svolgimento dei compiti determinando conseguentemente un peggioramento del rendimento scolastico.
2) La televisione è indicata per i bambini di tutte le età se è educativa
Numerose ricerche hanno evidenziato l’utilità e l’efficacia della visione di programmi educativi per i bambini in età prescolare e per quelli più grandi.
Al contrario nessuno studio indica che la fruizione di programmi educativi sia appropriata per i bambini molto piccoli.
Le ricerche effettuate in merito mostrano infatti che è altamente improbabile che i programmi educativi abbiano degli effetti positivi per i bambini piccoli e che potrebbero essere addirittura dannosi.
Gli studiosi ritengono che il contenuto dei programmi televisivi sia estremamente importante per i bambini in età prescolare e più grandi; è stato rilevato infatti che la visione di programmi educativi produce per i bambini in queste fasce d’età degli effetti più positivi rispetto ai programmi di intrattenimento.
Tale distinzione non è stata invece evidenziata per quanto concerne i bambini molto piccoli ed inoltre non vi sono delle ricerche che indicano che la visione di programmi televisivi di intrattenimento o di qualsiasi altro genere sia appropriata o abbia degli effetti positivi.
3) La televisione sta venendo sostituita dai nuovi media
La televisione costituisce il mass medium maggiormente utilizzato ed in modo particolare dagli spettatori più giovani.
Ciò trova conferma nel fatto che i bambini e gli adolescenti fruiscono del medium televisivo per più della metà del tempo complessivo dedicato ai media elettronici.
I nuovi media e le nuove tecnologie non stanno quindi sostituendo la televisione ma si sommano al tempo trascorso a guardarla.
Questo quindi rimarca il ruolo nodale della televisione nel consumo mediatico e la pone al centro di un articolato fenomeno di multitasking in cui i ragazzi fruiscono di più media contemporaneamente.
4) I media elettronici distolgono i ragazzi dalla lettura
Si ritiene erroneamente che limitare il tempo che i bambini dedicano ai media elettronici, quali la televisione ed i videogames, possa incrementare quello destinato alla lettura.
Le ricerche svolte in merito alla fruizione dei media elettronici indicano invece che l’utilizzo di tali dispositivi non sostituisce attività quali lo svolgimento dei compiti a casa.
Per quanto concerne l’utilizzo della televisione è significativo sottolineare che non ha preso il posto di attività differenti, come ad esempio la lettura, ma di attività analoghe quali ascoltare la radio ed andare al cinema.
Altri studi che hanno analizzato l’uso del medium televisivo da parte degli adolescenti non hanno evidenziato significative riduzioni del tempo dedicato alle attività correlate all’ambito scolastico.
Inoltre la maggior parte delle ricerche trasversali non hanno rilevato alcuna correlazione tra la fruizione della televisione e la diminuzione del tempo dedicato alla lettura.
5) I videogames non hanno valore educativo
Le ricerche condotte in merito all’influenza di questo medium elettronico hanno evidenziato che i videogiochi violenti incidono effettivamente sul comportamento ed incrementano l’insorgenza di condotte aggressive.
È stato inoltre rilevato che alcune tipologie di videogames permettono invece di ottenere degli effetti positivi.
Diversi studi hanno infatti dimostrato che alcuni tipi di videogiochi accrescono la visual awareness, incrementano la capacità attentiva e la velocità di elaborazione delle informazioni.
Ciò indica quindi che, analogamente a quanto si registra per gli altri media, a determinare gli effetti prodotti su bambini ed adolescenti non è il dispositivo utilizzato ma piuttosto i contenuti proposti.
Come si evidenzia dai risultati delle ricerche presentate i mass media non sono negativi o positivi a priori e la loro influenza e gli effetti prodotti dipendono da diversi aspetti; quali l’uso che ne viene fatto, il tempo di fruizione e l’adeguatezza dei contenuti proposti in relazione all’età dei soggetti piuttosto che dal medium o dal dispositivo utilizzato.
Ciò significa quindi che i media costituiscono potenzialmente una valida risorsa ed è compito di genitori, educatori ed insegnanti capire come ed in quale misura utilizzarli in modo che producano degli effetti positivi sullo sviluppo cognitivo di bambini ed adolescenti.
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