Psicologia dell'apprendimento: Il rapporto tra televisione e rendimento scolastico

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televisione, apprendimento, mass media



La televisione è un medium che influisce in modo rilevante su un ampio spettro di processi cognitivi, tra cui, secondo diverse ricerche, anche il processo di apprendimento.
Questa relazione assume ancora più importanza se inquadrata nell’ambito dell’influenza che la televisione esercita sull’apprendimento ed il rendimento scolastico.
A riguardo sono stati svolti numerosi studi che hanno analizzato in modo approfondito la relazione che intercorre tra la fruizione della televisione e i risultati scolastici a partire dalla prima infanzia sino alla tarda adolescenza.
Tali ricerche hanno evidenziato dei risultati discordanti; alcune hanno infatti rilevato una correlazione negativa tra le due variabili, secondo cui all’incrementare della fruizione della televisione si avrebbe un peggioramento delle prestazioni scolastiche, altre hanno invece indicato la presenza di una relazione positiva, quindi un’incidenza favorevole della televisione sulle performance degli studenti, altre ancora non hanno individuato alcuna correlazione.

Uno studio particolarmente articolato svolto da Raziel nel 2001 ha esaminato questa relazione attraverso l’analisi congiunta di ben sei sperimentazioni che sono state condotte a partire dal 1985 ed analizzano il rapporto che intercorre tra la fruizione del medium televisivo ed i risultati conseguiti in ambito scolastico.
Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo di una tecnica che prende il nome di metanalisi, che consente di esaminare diverse ricerche condotte sulla stessa tematica e di arrivare ad elaborarne una sintesi.
Altra prerogativa rilevante che accomuna le ricerche prese in esame è l’ampio numero di soggetti inclusi in ciascuna sperimentazione, che complessivamente hanno coinvolto oltre un milione di bambini ed adolescenti.

L’analisi delle ricerche effettuata tramite la metanalisi ha consentito a Razel di elaborare un modello in grado di esaminare in modo efficace la relazione che intercorre tra il tempo di fruizione della televisione ed il rendimento scolastico.
I risultati ottenuti hanno evidenziato che il tempo di fruizione della televisione incide effettivamente sulle prestazioni scolastiche di bambini ed adolescenti.
Razel ha infatti individuato la presenza di una soglia di fruizione ottimale della televisione; nello specifico è emerso che nel caso in cui gli studenti assistano ai programmi televisivi per un intervallo inferiore o superiore ad un determinato lasso di tempo, indicato appunto come la soglia ottimale, si verifica un peggioramento del rendimento scolastico.
Al contrario se il tempo speso a guardare la televisione è conforme al tempo ideale ciò produrrà degli effetti positivi sui risultati scolastici.
Lo studio ha così indicato che assistere ai programmi televisivi influisce positivamente sui risultati scolastici solo se ciò non si discosta dalla soglia ottimale; nel caso in cui tale intervallo di tempo sia inferiore o venga superato la correlazione tra le due variabili viene invertita e si verifica un peggioramento dei risultati scolastici.

Altro risultato interessante emerso dalla ricerca è la relazione che intercorre tra il tempo trascorso a guardare la televisione, le performance scolastiche ed una terza variabile: l’età degli studenti.
Lo studio ha analizzato le differenze nella fruizione della televisione nelle diverse fasce d’età suddividendo i soggetti coinvolti nelle sperimentazioni in tre gruppi: dai 5 ai 6 anni, dai 7 ai 9 anni e dai 10 ai 17 anni.
Ciò ha permesso di evidenziare due aspetti importanti; in primis il fatto che per le tre fasce d’età prese in esame permangono inalterati gli effetti positivi determinati dalla fruizione del medium televisivo al raggiungimento della soglia ottimale, in secondo luogo che tale soglia ottimale subisce delle sensibili variazioni in base all’età degli studenti.
Si registra infatti una relazione inversamente proporzionale tra età dei soggetti e tempo ottimale di fruizione della televisione; infatti all’aumentare dell’età degli studenti si ha un decremento del tempo ideale di visione del medium televisivo.
Nello specifico a 9 anni il tempo di fruizione ottimale si colloca tra le 2 ore giornaliere, a 13 anni passa ad un ora e mezza ed a 17 anni scende a mezz’ora.

In seguito Razel ha sviluppato ulteriormente la sua ricerca al fine di quantificare ed esaminare i dati inerenti ai soggetti che guardavano la televisione per un tempo superiore a quello ottimale.
Grazie a questa successiva analisi si è osservato che più della metà del campione, ben il 55% degli studenti, fruivano quotidianamente del medium televisivo per circa 3 ore in più rispetto alla soglia indicata dalla prima parte dello studio.
Questo ha determinato così un sensibile decremento dei risultati scolastici rispetto ai coetanei che fruivano della televisione per il lasso di tempo ottimale.

I risultati di questo studio ci suggeriscono quindi che la televisione non costituisce un medium negativo o positivo di per sé ma al contrario, come qualsiasi strumento, gli effetti che derivano dalla sua fruizione dipendono dall’uso che ne viene fatto.

Secondo voi la televisione influisce sulle prestazioni scolastiche?
Ed in tal caso vi inciderebbe in modo positivo o negativo?


Bibliografia:
Razel M., 2001, The complex model of television viewing and educational achievement, Journal of Educational Research n. 94, pp. 371–79.

Per la foto si ringrazia:
mgus.

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